Gazzettino di Padova del 19 agosto 2017 , ancora rifiuti segnalati da noi.

Altro articolo di denuncia nel quotidiano Il Gazzettino uscito oggi, che racconta di un nostro avvistamento di onduline di Eternit, abbandonate da  tempo all’interno del Parco Colli Euganei.

Testo dell’articolo di Ferdinando Garavello.

Allarme amianto, da un mese le lastre ammassate nel parco

I residenti temono che un incendio boschivo possa arrivare alla discarica La protesta del comitato: «Nonostante le segnalazioni sono sempre lì»
COLLI EUGANEI
(F.G.) Un cumulo di lastre di Eternit ammassate a terra, nel bel mezzo del Parco regionale dei colli Euganei: a denunciarlo sono i cittadini di Baone, spaventati dalla possibilità che un incendio boschivo possa arrivare fino alla discarica abusiva. Le lastre sono state abbandonate settimane fa sulla strada bianca che da cava Piombà porta sino alla frazione di Calaone, località nel territorio di Baone appollaiata fra i colli Cero e Castello. A scoprire la discarica sono stati i volontari di Escursionisti su ruote Veneto Sentieri per tutti. Si tratta di un gruppo di appassionati di motociclismo che, tra una gita e l’altra, spendono il proprio tempo libero per ripulire alcune delle aree più belle del Veneto da sporcizia e rifiuti. In questo caso, però, i rifiuti in questione non possono essere semplicemente inseriti in un sacchetto e portati a valle per essere smaltiti come semplice pattume. La presenza di Eternit e quindi di amianto prevede l’attivazione di particolari protocolli, indispensabili per il corretto smaltimento dei materiali tossici. La segnalazione è stata perciò inoltrata alle autorità, ma nessuno ha ancora fatto niente. Nei giorni scorsi la foto della discarica di lastre ondulate è finita nelle pagine dei social network che trattano delle faccende euganee, e i residenti si sono infuriati. Sul fatto è intervenuto anche il neonato Comitato per la tutela degli abitanti dei colli Euganei: «Quelle lastre dicono i rappresentanti riposano in pace da circa un mese, nonostante le segnalazioni. La nostra salute è messa a rischio, speriamo che la Regione si renda conto che siamo abbandonati a noi stessi».

 

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